mercoledì 18 aprile 2012

Un interessante decalogo


tratto da Toga Lecchese 1/2012

Decalogo del comportamento del magistrato

1.  Sii gentile;
2.  Sii paziente;
3.  Sii dignitoso;
4.  Sii sollecito;
5.  Sii laborioso;
6.  Non prenderti troppo sul serio;
7.  Non abbandonare il senso comune;
8.  Non temere il cambiamento;
9.  Ricordati che non ci sono processi non importanti;
10. Ricordati che anche tu potrai essere giudicato.

Disposizione tratta da un corso di perfezionamento sulla professionalità per giudici canadesi.

sabato 14 aprile 2012



Dichiarazione Francesco Vitucci (Segretario ADI) su tassazione borse di studio e assegni di ricerca.

"Tassare le borse di studio: miope, inefficace e ingiusto.

Con il maxiemendamento approvato al senato il 4 Aprile, il provvedimento “recante disposizioni urgenti in materia di semplificazioni tributarie” introduce la tassazione IRPEF sulle borse di studio superiori a 11500 Euro. Siamo di fronte ad un provvedimento che inciderà negativamente sul regime fiscale dei
contratti che le università pubbliche utilizzano per retribuire i giovani ricercatori. Si
tratta in particolare delle borse per studenti iscritti ai corsi di dottorato, degli assegni di ricerca. L'ADI – Associazione dottorandi e dottori di ricerca Italiani, esprime una grossa contrarietà a questo provvedimento ritenendo che in un contesto da sempre difficile per la ricerca italiana e per i giovani ricercatori,
l'emendamento, così come proposto, determini un ulteriore danno ad un equilibrio già
fin troppo fragile per chi vorrebbe fare ricerca in Italia.

Inoltre se da un lato l'efficacia di questo provvedimento è molto dubbia, in quanto secondo nostri calcoli gli introiti per lo stato sarebbero particolarmente esigui, dall'altro i giovani ricercatori si troverebbero di fronte ad una situazione di grande disagio.

Sopratutto i dottorandi italiani sarebbero i più colpiti: costretti a fare la dichiarazione dei redditi per poi non versare nemmeno un euro di tasse perché il loro reddito calcolato sarebbe così basso da avere l'esenzione. Diventare quindi dei lavoratori, non più a carico del nucleo familiare con la rinuncia a tutte le tutele per gli studenti, pur essendo considerati da tutti come studenti. Oltre al danno la beffa, dunque. Allora delle due l'una: o riconosciamo che i dottorandi siano dei lavoratori a tutti gli effetti oppure evitiamo di tassarli. Questa diventa una questione di principio. L'esclusione dei dottorandi di ricerca dalle maglie di questo provvedimento deve essere riconosciuta come una priorità.

Per gli assegnisti di ricerca ci sarebbe uno scenario simile: nessuna tassa verrebbe versata allo stato per gli assegni con la retribuzione fissata al minimo per legge. Inizierebbero a pagare qualcosa soltanto gli assegnisti con importi così alti da essere un numero praticamente trascurabile.

Consapevoli del difficile momento che il nostro paese sta attraversando, e della negativa congiuntura economica mondiale, non chiediamo corporativamente dei privilegi, ma che almeno siano tutelate quelle figure deboli che sorreggono in gran parte il sistema universitario italiano, spesso in condizioni di frustrazione.

Vogliamo altresì precisare che il principio secondo cui le borse di studio per ricerca e formazione, ma anche qualsiasi borsa di studio concessa agli studenti ed ai tirocinanti debbano restare esenti dalla tassazione non può essere ignorato. E' un investimento per accrescere le potenzialità dei nostri talenti e non compromettere la già scarsa competitività delle borse di dottorato e degli assegni di ricerca nell'attirare studenti e dottori di ricerca dall'estero (e nel trattenere quelli italiani).

Chiediamo quindi che si rinunci a questo provvedimento, espungendo dal comma16-quater, art. 3 le parole «anche in deroga alle specifiche
disposizioni che ne prevedono l’esenzione o l’esclusione, ferma restando l’applicazione
dell’articolo 51, comma 2, lett. f-bis) del predetto decreto». Questo in virtù dell'inutile vessazione nei confronti dei giovani ricercatori e in nome di un'attenzione verso la ricerca come volano di sviluppo. Constatare che i giovani ricercatori vengano penalizzati ancora una volta è incompatibile con l'idea che la ricetta per uscire dalla crisi sia basata su crescita, innovazione e ricerca."

Francesco Vitucci
Segretario Nazionale ADI - Associazione Dottorandi e Dottori di ricerca italiani
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lunedì 9 aprile 2012

Mala tempora currunt...

Troppo facile gridare semplicemente allo scandalo per i tristi episodi che puntualmente le cronache ci sottopongono e che riguardano la sciagurata gestione della cosa pubblica da parte dei partiti. Troppo facile inveire contro il potente di turno, lamentare che nessuno ci rappresenta e concludere con la solita generalizzazione per cui sono tutti ladri. La questione è seria e complessa.
Intanto, non sono tutti ladri, per fortuna c'è ancora gente che - mi riferisco in particolare ai tanti e volonterosi amministratori locali e alla base dei partiti, costituita da volenterosi militanti - la politica la fa perchè ci crede, e dedica tempo e passione al bene comune.
Poi perchè il mal costume che viene riportato dalle cronache implica un discorso più approfondito sulla politica, sui partiti, ma anche un più generale discorso sulla società e i suoi valori.
Tra i tanti spunti di riflessione che la vicenda leghista ci offre, uno in particolare mi ha colpito, ossia la mercificazione del titolo di studio. Le lauree si comprano, non si guadagnano mica con lo studio...cosa credevate? La laurea è un pezzo di carta da appendere su una parete, è il pezzo di carta che legittima l'essere chiamati dottore. Nulla di più. La laurea è una merce.
A questi indecenti livelli siamo giunti. Ahi, serva Italia......

martedì 3 aprile 2012

la citazione del giorno

"Il linguaggio può divenire uno strumento assai scomodo nelle mani di colui che non abbia consuetudine con esso. E' difficile, infatti, controllare ogni singola parola e, durante l'udienza, la minima debolezza di un'espressione è registrata dall'avversario, senza possibilità di recupero" R. Grenier 1949