mercoledì 21 giugno 2017

Ancora letture

La crisi dell'avvocatura e le future opportunità

Valerio Toninelli
Historica Edizioni01 gen 2016

Il libro denuncia il decadimento della professione legale da attività tendenzialmente elitaria e di successo, ad impiego di scarso prestigio, appesantito dalle disfunzioni dell'amministrazione della giustizia, dalla bulimia legislativa, dall'incremento considerevole del numero degli iscritti, dall'impoverimento della clientela e, infine, dagli esigui compensi percepiti, specie a seguito dell'abolizione dei minimi tariffari. Lo scritto prende in esame, poi, il contenuto delle convenzioni che alcune banche, assicurazioni ed altri enti propongono ai legali fiduciari, evidenziandone l'inadeguatezza. Il libro valuta, quindi, le iniziative del Consiglio Nazionale Forense al fine di ottenere equi compensi. Lo scritto propone, infine, nuove occasioni di lavoro, finora non sufficientemente valorizzate dagli avvocati.

venerdì 16 giugno 2017

Amarezza Bis - Sulle graduatorie di terza fascia

Faccio per iscrivermi alle graduatorie di terza fascia per l'insegnamento e...amarezza. 

Scopro che il fatto che io abbia un dottorato di ricerca in scienze giuridiche, due corsi di perfezionamento post-universitario e sia abilitato alla professione di avvocato non contano nulla perchè non avrei conseguito tutti i 96 crediti dei settori scientifico disciplinari (in particolare materie economiche) e dunque mi è precluso l'accesso.


Ciò che trovo assurdo è il sistema. La laurea dunque non conta nulla? Il dottorato men che meno?

L'università dovrebbe dare una formazione di tipo generale, lasciando poi il resto all'esperienza.

Ad esempio, io da qualche anno mi occupo di diritto fallimentare, senza però aver studiato fallimentare all'università. Grazia alla laurea e al metodo acquisito mi sono studiato per conto mio fallimentare, ho fatto esperienza sul campo e ora questo è il mio ambito prevalente.

Come laureato in Giurisprudenza potrei insegnare diritto ed economia.

Ho una laurea, un dottorato, il titolo di avvocato. Per insegnare diritto ed economia, secondo l'ordinamento italiano, dovrei integrare la mia formazione con un paio di esami specifici di economia.

Ma - mi domando - non ho già abbastanza qualifiche per poter acquisire da solo le competenze specifiche per insegnare anche economia?

Tre esami integrativi di economia valgono dunque più di tre anni di ricerca come dottorando?

Valgono più di 5 anni di esercizio sul campo di una professione?

Non posso nemmeno aspirare ad una supplenza?

Così pare....#amarezza 

sabato 10 giugno 2017

Amarezza

Amarezza.

E' questa la sensazione che si prova di fronte a un paese che non vuol cambiare. La legge elettorale è l'ultimo squallido esempio di una classe dirigente che si prende gioco dei cittadini.

E' questa la sensazione che si prova quando senti che un boss mafioso ha diritto a una morte dignitosa, che invece fu negata ai servitori dello Stato. Non è facile da digerire, nemmeno per un uomo di legge, una cosa del genere. 

E' questa la sensazione che si prova quando vai in un'aula di tribunale e l'esito del giudizio, nonostante l'esistenza di una legge che dovrebbe essere uguale per tutti, si dimostra altamente variabile e condizionato da fattori esterni.

E' questa la sensazione che prova un libero professionista abbandonato a se stesso, senza tutela alcuna dallo Stato. Ma, intendiamoci: non siamo qui a reclamare diritti e garanzie, nè tantomeno assistenza. Semplicemente si chiede di poter esercitare in maniera davvero libera la professione.

E' questa la sensazione che provi quando vedi che tutti si lamentano, ma nessuno fa niente.

Forse questo Paese ha i governanti e le leggi che si merita.

Mah....