martedì 29 maggio 2018

Democrazia calpestata


La crisi istituzionale in essere in Italia è altamente preoccupante.

Una legge elettorale dolosamente congegnata per creare ingovernabilità ha correttamente prodotto i suoi effetti ed al termine di una lunga campagna elettorale non è dato conoscere il nome del vincitore.

Nella migliore delle tradizioni italiche tutti si proclamano vincitori e si arrogano il diritto di governare.

Vengono sperimentate varie strade tranne una, del tutto inspiegabilmente, ossia quella di dare mandato alla coalizione di centrodestra che è in termini di coalizioni quella ad aver preso il maggior numero di voti/seggi.

Ciò nonostante,grazie alla responsabilità proprio del centrodestra e in particolare di Forza Italia, viene data la possibilità di provare a fare un governo a Lega e 5 Stelle, i due partiti che hanno riscosso più consensi tra gli elettori.

Con serietà, non senza difficoltà, i due partiti, tra loro diversi, riescono a trovare una sintesi per un governo del cambiamento, ad indicare un premier terzo e una squadra di governo.

Tutto questo percorso dura circa 80 giorni. Fatica per un risultato vanificato da un diniego inspiegabile, quello sul nome del candidato Ministro dell'Economia Savona.

Un veto del tutto inspiegabile, sulla persona e sulle idee.

Il Presidente della Repubblica a mio avviso ha sforato rispetto alle sue competenze...far cadere un governo e vanificare una maggioranza parlamentare per un ministro non gradito è a mio avviso assurdo e poco responsabile.

Sostituire d'ufficio una maggioranza nata in parlamento e comunque espressione di un dissenso del popolo verso un certo sistema istituzionale con l'ennesimo governo tecnico è altamente irrispettoso del voto e delle stesse forze politiche.

Negare la possibilità di un governo politico in favore di un governo tecnico, che rischia di non avere la fiducia e rimanere in carica solo fino alla fine dell'anno per il disbrigo degli affari correnti è a mio sommesso avviso inconcepibile.

Massimo rispetto alle istituzioni e al Presidente della Repubblica.

Ma mi sia consentito esprimere il mio forte dissenso. 

Come disse un altro Presidente della Repubblica...io non ci sto.

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