mercoledì 31 dicembre 2014

Nuovo contributo per gli Immoderati


Per leggere clicca qui:

http://www.immoderati.it/2014/12/30/eppur-si-muove-primi-passi-verso-una-riforma-della-giustizia-civile/

lunedì 29 dicembre 2014

Giovani Liberali Lombardi rispondete all'appello!


Il 20 dicembre sono stato incaricato di coordinare le attività della GLI sulla Lombardia. La GLI - Gioventù Liberale Italiana - è il movimento giovanile del Partito Liberale Italiano.

Rivolgo questo appello a tutti i giovani lombardi stanchi di questa politica che da anni fa solo promesse irrealizzabili, amareggiati per un Paese alla deriva che nega loro opportunità.

Rivolgo questo appello a tutti quei ragazzi di buona volontà che studiano o lavorano con impegno e passione, che sognano di realizzarsi sul lavoro e nella vita (avere una casa, fare famiglia).

Di fronte al degrado morale e culturale di questo Paese governato da questa classe politica abbiamo due possibilità: rassegnarci e andarcene oppure impegnarci, lavorare con costanza per seminare idee nuove e cercare di farle arrivare a quanta più gente possibile.

La Gioventù Liberale Italiana, il Partito Liberale Italiano sono il contenitore adatto per tutti quei ragazzi onesti, seri, competenti e desiderosi di fare che vogliano dar voce alle seguenti istanze:

- libertà individuale e riconoscimento dei diritti del singolo;
- meritocrazia;
- responsabilità individuale;
- concorrenza e apertura al mercato.

Troppo spesso queste istanze sono state tradotte in espressioni vuote e utilizzate dagli attuali politici come slogan per acchiappare voti.

Voglio proporvi un modo nuovo di fare politica: insieme, cerchiamo di rendere proposte concrete questi 4 punti. Insieme, organizziamo incontri, facciamo volantinaggi, parliamo alla gente.

Facciamo vedere che siamo diversi, che vogliamo in maniera spassionata lavorare per il bene comune.

Giovani Lombardi, conto su di voi.

glilombardia@libero.it

domenica 21 dicembre 2014

Abbiamo ricostituito la Gioventù Liberale Italiana...i giovani del Partito Liberale Italiana

Sabato 20 dicembre a Roma alle ore 15.00 presso la sede del PARTITO LIBERALE ITALIANO è stato costituito il direttivo della Gioventù Liberale di cui faccio parte, con la responsabilità di coordinatore della GLI Lombarda.
I "seniores" del PLI ci hanno dato un caloroso benvenuto, ci hanno manifestato la loro stima e fiducia oltre ad introdurci ai padri spirituali del liberalismo (i cui volti sono raffigurati nei ritratti appesi nella sala riunioni dove abbiamo celebrato il congresso).
Ci attende una grande, bella e stimolante sfida. Ricostruire sul territorio la Gli, attirare giovani, fare iniziative sul territorio.
La squadra è ben motivata, non resta che mettersi all'opera dunque. Buon lavoro a tutti noi, in particolare al Segretario della Gli Jacopo Sisca.






lunedì 15 dicembre 2014

domenica 14 dicembre 2014

#stannoarrivando

- 1 giorno al lancio....

"Se un uomo non è disposto a lottare per le sue idee, o le sue idee non valgono nulla, o non vale nulla lui" 

"Certi uomini vedono le cose come sono e dicono: "Perché". Io sogno cose mai esistite e dico: "Perché no?"." George Bernard Shaw

"Osservate con quanta previdenza la natura, madre del genere umano, ebbe cura di spargere ovunque un pizzico di follia. Infuse nell'uomo più passione che ragione perché fosse tutto meno triste, difficile, brutto, insipido, fastidioso. Se i mortali si guardassero da qualsiasi rapporto con la saggezza, la vecchiaia neppure ci sarebbe. Se solo fossero più fatui, allegri e dissennati godrebbero felici di un'eterna giovinezza. La vita umana non è altro che un gioco della Follia". - Erasmo da Rotterdam, "Elogio alla follia"

giovedì 4 dicembre 2014

Una Carta senza identità

Un documento ambizioso ma di fatto inconcludente. Questo in estrema sintesi il giudizio politico che mi sento di esprimere sul testo prodotto dalla Commissione parlamentare che si è occupata di stilare una prima bozza della Dichiarazione dei diritti in Internet - iniziativa fortemente incoraggiata dal Presidente della Camera Laura Boldrini, che presiede la Commissione Parlamentare. Il lavoro della Commissione si è articolato in sole tre sedute (così si evince dalla documentazione disponibile on line), ma a prescindere dal numero delle stesse verrebbe da dire che “la montagna ha partorito il topolino”. La Carta dei diritti nulla aggiunge di nuovo rispetto a quanto già ampiamente affermato a livello internazionale sia da un punto di vista normativo che giurisprudenziale. Ma quel che più sconcerta è la grande confusione che caratterizza il documento normativo, che confonde tra diritti, principi e interessi. Con riguardo ai diritti in particolare non si capisce se e dove vi sia una differenza, anche quanto alle modalità di tutela, tra diritti tradizionali e nuovi diritti specifici per il mondo del web. L’oggetto della carta è dunque totalmente indefinito o confusionario, così come assolutamente vago è il ruolo che la Dichiarazione intende assumere all’interno del sistema normativo italiano. Il termine “Dichiarazione” è un termine solenne e impegnativo, che farebbe pensare a un documento di rango costituzionale (ma che di fatto costituzionale non è!). In vari passaggi dei resoconti delle sedute si legge che il testo avrebbe addirittura ambizioni sovranazionali, dovendo costituire una base di Carta dei diritti di Internet da sottoporre addirittura a livello europeo.
Tralasciamo di esaminare questo aspetto - anche se fa sospettare che l’iniziativa sia un po’ fine a se stessa - per entrare nel merito dello spirito e dei contenuti della carta. Il giudizio rimane un giudizio del tutto negativo ed evidenzia ancora una volta il fallimento di politiche di iper-regolazione e di ipertrofia normativa. Ritengo che vi sia necessità in generale di poche, semplici e chiare regole e che l’assenza di articolate discipline normative in determinati ambiti della vita sociale non sia affatto un male, tutt’altro. E proprio il mondo di Internet è un mondo che per sua stessa natura richiede poche, semplici, chiare e flessibili regole. E ciò è dovuto proprio alla peculiarità della rete, caratterizzata da decentramento anziché accentramento. Non voglio sostenere che la Politica non debba occuparsi di Internet ma che, se ritiene di farlo, lo dovrebbe fare con criterio. Ma soprattutto, prima di istituire qualsiasi commissione e di concentrare (inutilmente) forze nella redazione di testi di legge, sarebbe forse il caso che il legislatore, con un atto di umiltà, si chiedesse se davvero un suo intervento è necessario. Nel caso di specie, a Internet non serve una Carta dei Diritti. I politici si mettano il cuore in pace.