domenica 3 aprile 2016

Tornando a parlare di Politica


E' da parecchio che ho congelato il mio impegno politico, non per mancanza di passione e interesse (tutt'altro) ma essenzialmente per mancanza di tempo. Spero quanto prima di potermi nuovamente dedicare a un impegno attivo.


Mi interesso di politica da quando ho 14 anni, del resto, ed è difficile quando si ha una simile passione smettere.


Il mio primo impegno politico è stato in Alleanza Nazionale. Un partito che oggi non c'è più, per scelte poco lungimiranti del suo leader Gianfranco Fini, dal quale devo ammetterlo non mi sarei mai aspetto un così grosso errore di strategia politica. An era la destra liberal-conservatrice che manca oggi all'Italia e che berlusconismo e salvinismo hanno spazzato via. 
An rappresentava una destra seria, moderata ed europea. Forse ancora un po' troppo destra sociale, ma comunque un contenitore politico moderno.

Chiusa l'esperienza con Alleanza Nazionale, ho guardato con scetticismo al Pdl e tutto quello che ne è conseguito in quanto troppo legati alla ingombrante presenza di Berlusconi. Non tolleravo in particolare la politica eccessivamente aggressiva in materia di giustizia. Io, che studiavo da avvocato, e che avevo (come ho tutt'ora) il massimo rispetto per le istituzioni e per le leggi.

Per un po' di anni sono rimasti senza occuparmi della cosa pubblica.
Ho ripreso l'impegno attivo a livello locale, con una lista civica. Mi interessava fare progetti, realizzare cose concrete, accantonando le ideologie.

Negli stessi anni si affaccia sul panorama politico italiano una grande novità: Fare per Fermare il declino.

Di ispirazione liberale e liberista ma estremamente pragmatica. Un movimento, non un partito. Delle proposte concrete, 10 punti programmatici, numeri e ricette concrete. Vi ho aderito con entusiasmo.
Sono rimasto in Fare fino alla fine, purtroppo l'esperienza del movimento si è conclusa.




Fare mi ha permesso di capire e approfondire molte cose. In particolare che la vera ricetta non è più Stato ma meno Stato. Di qui l'inevitabile impegno a favore di un partito e un movimento che coerentemente si ponevano quale naturale prosecuzione del mio impegno in Fare: il PLI (che dava spazio al mio essere liberale) e il Tea Party (che appieno rispecchiava la mia sempre più convinta natura di liberista).


E oggi?

Al momento non ho ancora rinnovato la tessera al PLI. Ho sospeso la partecipazione attiva, come già detto, alle iniziative di questo o quel movimento.

Guardo con curiosità a quel che bolle in pentola. Il centrodestra è un cantiere aperto, in cerca di un'anima e di un leader. Ci sono delle esperienze positive da cui partire, es. il modello ligure o il modello Milano con Parisi.

Ci sono esperienze negative purtroppo, come ad esempio il caso Roma.

Riuscirà il centrodestra a risollevarsi?

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