venerdì 16 settembre 2016

Sfoghi - considerazioni - pensieri in libertà

Sono un professionista dell’area giustizia, faccio l’avvocato. E da questa prospettiva colgo quotidianamente tante distorsioni del sistema - distorsioni che riguardano la burocrazia in generale, le procedure, la sostanza del diritto. Non voglio aver pretesa di esaustività. Voglio solo condividere spunti di riflessione che spero possano in qualche modo venire recepiti per affrontare con estrema concretezza problemi irrisolti.

A cominciare da un diritto che originariamente concepito per tutelare i più deboli di fatto tutela i più furbi.

O tanto per citare un altro caso emblematico un diritto ampiamente lontano dal mondo delle imprese (e non solo perché è lento nel dare risposte ma anche perché talora ha ancora pregiudizi verso la figura dell’imprenditore).

Per poi parlare di signori chiamati a giudicare del destino delle vite altrui senza che siano in alcun modo responsabili delle loro scelte, che spesso valutano con superficialità i fascicoli che gli sono assegnati, che spesso mancano di umanità e non si calano nel concreto di ogni singola situazione.

Per non dire di quella finzione chè è l’obbligatorietà dell’azione penale che solo in apparenza fa credere che tutti i cittadini abbiano la stessa dignità e tutte le denunce siano trattate in modo uguale. Con la conseguenza che anche per le denunce più infondate il Pm ha comunque l’obbligo di procedere, sottraendo tempo a indagini più importanti. Salvo poi ovviamente aprire un nuovo procedimento per calunnia a carico di chi, con una denuncia non fondata ma che obbliga comunque il Pm a procedere, ha sottratto tempo ed energie alla Procura.

Culla del diritto e tomba della giustizia. Questa è ahinoi l’Italia. Leggi volutamente poco chiare, burocrazie complesse, incertezza del diritto. Ogni volta che vado in aula, tiro la monetina: chissà come sarà interpretata quella legge che a me pareva così chiara, chissà a quale tecnica dilatoria ricorrerà controparte sfruttando l’imperfezione della norma o peggio ancora le falle del sistema.

Abbiamo informatizzato il processo mi dicono. Peccato che esistano ancora le copie cortesia. Sbaglio o il processo amministrativo telematico è stato nuovamente rinviato?

E comunque, mi pare evidente che non basta informatizzare le procedure per snellire i processi. Bisogna ridurre e semplificare, fare chiarezza nel sistema delle fonti, ridurre le possibilità di conflitti interpretativi.

Poche leggi e chiare. Basta interventi normativi dettati solo dall’urgenza e senza una visione di sistema. Basta con l’ipertrofia legislativa.

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