So bene che in uno Stato di diritto anche chi sta al potere non può essere al di sopra della legge (legibus solutus per usare un latinismo tanto caro a noi giuristi).
Ben comprendo dunque l'apertura quale atto dovuto da parte della Procura di una indagine nei confronti del Ministro Salvini quale soggetto apicale coinvolto nella vicenda della Diciotti.
Salvini sta però agendo in attuazione di un contratto di governo sottoscritto tra due forze politiche che hanno ricevuto il consenso del popolo italiano.
La gente comune per lo più ha approvato la svolta gialloverde nella gestione dell'immigrazione.
Politicamente dunque Salvini è inattaccabile, sta facendo e bene quello che aveva promesso ai suoi elettori.
Quello che lascia perplessi è l'intervento della magistratura che agisce d'ufficio in applicazione di una legge che ormai non rispecchia più il sentire popolare. E' l'ennesima manifestazione di un forte distacco tra la giustizia nei codici e il senso di giustizia della gente.
Abbiamo un diritto che non sta al passo col sentire popolare e che dal popolo non è compreso e a fatica talora accettato.
E' un problema che si manifesta in diversi campi, si pensi - tanto per stare su un tema altrettanto di attualità e caro alla Lega - alle norme sulla legittima difesa che infatti dovranno necessariamente essere riformate da questo governo.
C'è poi il problema del rapporto politica/magistratura che, come il caso Berlusconi insegna, rappresenta un nodo critico per il regolare svolgimento della vita politica.
Occorre una seria e profonda riforma della giustizia che recepisca, istituzionalizzandole e dandole una veste di legalità, le istanze provenienti dal basso.
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